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Hinweise
Regulatorische Aktualisierungen
DigitAPP 2.0: il MIT potenzia l’assistenza digitale per RUP e stazioni appaltanti,...
Roma, 21 agosto 2025 – Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rilasciato la nuova versione di DigitAPP, l’app gratuita a supporto dei Responsabili Unici del Procedimento (RUP) e delle stazioni appaltanti. Uno strumento che, grazie a un’interfaccia intuitiva e contenuti sempre aggiornati, si conferma alleato fondamentale per gestire il complesso mondo dei contratti pubblici. Il ruolo centrale di Studio Amica nello sviluppo Alla base di questo successo c’è Studio Amica, realtà italiana con una lunga esperienza nella progettazione di soluzioni digitali per la Pubblica Amministrazione. Il nostro team ha guidato lo sviluppo di DigitAPP 2.0, curandone l’architettura funzionale e l’evoluzione tecnologica, con l’obiettivo di offrire ai RUP strumenti pratici, moderni e accessibili. Interfaccia user-friendly pensata per s...
Roma, 21 agosto 2025 – Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rilasciato la nuova versione di DigitAPP, l’app gratuita a supporto dei Responsabili Unici del Procedimento (RUP) e delle stazioni appaltanti. Uno strumento che, grazie a un’interfaccia intuitiva e contenuti sempre aggiornati, si conferma alleato fondamentale per gestire il complesso mondo dei contratti pubblici. Il ruolo centrale di Studio Amica nello sviluppo Alla base di questo successo c’è Studio Amica, realtà italiana con una lunga esperienza nella progettazione di soluzioni digitali per la Pubblica Amministrazione. Il nostro team ha guidato lo sviluppo di DigitAPP 2.0, curandone l’architettura funzionale e l’evoluzione tecnologica, con l’obiettivo di offrire ai RUP strumenti pratici, moderni e accessibili. Interfaccia user-friendly pensata per s...
La scelta di non procedere alla verifica dell’anomalia rientra nella discrezionalità...
L’amministrazione dispone di una discrezionalità quanto mai ampia in ordine alla scelta se procedere a verifica facoltativa della congruità dell’offerta, il cui esercizio (o mancato esercizio) non necessita di una particolare motivazione e può essere sindacato solo in caso di macroscopica irragionevolezza o di decisivo errore di fatto. Secondo la ricorrente il provvedimento di aggiudicazione sarebbe illegittimo in quanto la Stazione appaltante non avrebbe effettuato la verifica dell’anomalia dell’offerta, ai sensi dell’art. 110 del d. Lgs. n. 36/2023. [[CASESTUDY]] Tar Campania, Napoli, Sez. IX, 25/08/2025, n. 5969 respinge il ricorso: 2.3. Con riferimento alla censura riguardate l’omessa verifica dell’anomalia dell’offerta, l’art. 110 del d.lgs. 36/2023 prevede che “Le stazioni appaltanti valutano la congruità, la serietà, la sostenibilità e la realizzabilità...
L’amministrazione dispone di una discrezionalità quanto mai ampia in ordine alla scelta se procedere a verifica facoltativa della congruità dell’offerta, il cui esercizio (o mancato esercizio) non necessita di una particolare motivazione e può essere sindacato solo in caso di macroscopica irragionevolezza o di decisivo errore di fatto. Secondo la ricorrente il provvedimento di aggiudicazione sarebbe illegittimo in quanto la Stazione appaltante non avrebbe effettuato la verifica dell’anomalia dell’offerta, ai sensi dell’art. 110 del d. Lgs. n. 36/2023. [[CASESTUDY]] Tar Campania, Napoli, Sez. IX, 25/08/2025, n. 5969 respinge il ricorso: 2.3. Con riferimento alla censura riguardate l’omessa verifica dell’anomalia dell’offerta, l’art. 110 del d.lgs. 36/2023 prevede che “Le stazioni appaltanti valutano la congruità, la serietà, la sostenibilità e la realizzabilità...
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Nel dichiarare inammissibile il ricorso, il Tar Campania fornisce un’utile sintesi sulle fattispecie che identificano le clausole immediatamente escludenti. Il ricorso dell’impresa era rivolto verso il bando, a causa di una pretesa sottostima del costo della manodopera. Tar Campania, Napoli, Sez. IX, 22/08/2025, n. 5957 dichiara il ricorso inammissibile: 4. Il ricorso è inammissibile. 4.1. La ricorrente impugna il bando in discorso sul presupposto che la disposizione indicante il costo della manodopera sia una previsione escludente, che impedisce, stante la sua incongruità, alla ricorrente medesima di presentare un’offerta che sia economicamente sostenibile. Tale ricostruzione non può essere condivisa. 4.2. Per pacifica giurisprudenza “le clausole del bando di gara vanno tempestivamente impugnate allorché, contenend...
Nel dichiarare inammissibile il ricorso, il Tar Campania fornisce un’utile sintesi sulle fattispecie che identificano le clausole immediatamente escludenti. Il ricorso dell’impresa era rivolto verso il bando, a causa di una pretesa sottostima del costo della manodopera. Tar Campania, Napoli, Sez. IX, 22/08/2025, n. 5957 dichiara il ricorso inammissibile: 4. Il ricorso è inammissibile. 4.1. La ricorrente impugna il bando in discorso sul presupposto che la disposizione indicante il costo della manodopera sia una previsione escludente, che impedisce, stante la sua incongruità, alla ricorrente medesima di presentare un’offerta che sia economicamente sostenibile. Tale ricostruzione non può essere condivisa. 4.2. Per pacifica giurisprudenza “le clausole del bando di gara vanno tempestivamente impugnate allorché, contenend...
MIT: Procedura di concordamento nuovi prezzi di cui all'art. 5, comma 7, lett. b)...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 23/06/2025, n. 3545 ha risposto al seguente quesito: La fattispecie è quella in cui, durante una commessa, si verifichi l'ipotesi per cui si debba eseguire una categoria di lavori non prevista inizialmente nel progetto a base di gara o si debbano impiegare materiali per i quali non risulta prefissato il prezzo contrattuale. In tali casi, dovendo provvedere alla formazione di nuovi prezzi e non potendo desumerli dal prezzario regionale, si rende necessario applicare quanto disposto dall'art. 5, co. 7, lett. b) dell'Allegato II.14 del D.Lgs. 36/2023. Si rileva che la disciplina contenuta nel previgente DPR 207/2010, all'art. 163, co. 4 prevedeva espressamente che "tutti i nuovi prezzi, valutati al lordo, sono soggetti a ribasso d'asta e ad essi si applica il disposto di cui all'art. 133 co. 3 e 4...". S...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 23/06/2025, n. 3545 ha risposto al seguente quesito: La fattispecie è quella in cui, durante una commessa, si verifichi l'ipotesi per cui si debba eseguire una categoria di lavori non prevista inizialmente nel progetto a base di gara o si debbano impiegare materiali per i quali non risulta prefissato il prezzo contrattuale. In tali casi, dovendo provvedere alla formazione di nuovi prezzi e non potendo desumerli dal prezzario regionale, si rende necessario applicare quanto disposto dall'art. 5, co. 7, lett. b) dell'Allegato II.14 del D.Lgs. 36/2023. Si rileva che la disciplina contenuta nel previgente DPR 207/2010, all'art. 163, co. 4 prevedeva espressamente che "tutti i nuovi prezzi, valutati al lordo, sono soggetti a ribasso d'asta e ad essi si applica il disposto di cui all'art. 133 co. 3 e 4...". S...
Appalto, concessione o contratto attivo?
Nell’accogliere il ricorso avverso un affidamento diretto, il Tar Lombardia ribadisce il discrimine tra appalto e concessione, per giungere alla conclusione che, data la limitata durata dell’affidamento, in realtà si tratti di procedura riconducibile al novero dei contratti attivi. [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Tar Lombardia, Brescia, Sez. I, 12/08/2025, n. 764: 7. Tanto premesso in ordine alle questioni preliminari e passando al merito, il Collegio reputa che il ricorso introduttivo così come il ricorso per motivi aggiunti siano fondati, nei termini appresso precisati. 8. La questione centrale posta all’attenzione del Collegio con i ricorsi attiene alla qualificazione dell’affidamento della gestione del comprensorio sciistico e alla legittimità della scelta dell’amministrazione comunale di procedervi tramite affidamento diretto. Secondo la società ricorrente ve...
Nell’accogliere il ricorso avverso un affidamento diretto, il Tar Lombardia ribadisce il discrimine tra appalto e concessione, per giungere alla conclusione che, data la limitata durata dell’affidamento, in realtà si tratti di procedura riconducibile al novero dei contratti attivi. [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Tar Lombardia, Brescia, Sez. I, 12/08/2025, n. 764: 7. Tanto premesso in ordine alle questioni preliminari e passando al merito, il Collegio reputa che il ricorso introduttivo così come il ricorso per motivi aggiunti siano fondati, nei termini appresso precisati. 8. La questione centrale posta all’attenzione del Collegio con i ricorsi attiene alla qualificazione dell’affidamento della gestione del comprensorio sciistico e alla legittimità della scelta dell’amministrazione comunale di procedervi tramite affidamento diretto. Secondo la società ricorrente ve...
La variazione del modello di affidamento e il passaggio dalla precedente concessione...
La variazione del modello di affidamento e il passaggio dalla precedente concessione all’appalto di servizi necessita dell’approvazione del Consiglio Comunale. La ricorrente, in tal senso, deduce l’incompetenza del dirigente all’adozione della determina di affidamento in mancanza di una preventiva deliberazione consiliare. [[CASESTUDY]] Tar Lombardia, Brescia, Sez. I, 11/08/2025, n. 757 accoglie il ricorso: 26. Il motivo è fondato. 27. A norma dell’art. 42, comma 2, lett. e), del d.lgs. n. 267 del 2000,28. il Consiglio comunale ha competenza, tra gli altri atti fondamentali, in relazione all’ “organizzazione dei pubblici servizi, costituzione di istituzioni e aziende speciali, concessione dei pubblici servizi, partecipazione dell’ente locale a società di capitali, affidamento di attività o servizi mediante convenzione”. Secondo il consolidato orientamento della giur...
La variazione del modello di affidamento e il passaggio dalla precedente concessione all’appalto di servizi necessita dell’approvazione del Consiglio Comunale. La ricorrente, in tal senso, deduce l’incompetenza del dirigente all’adozione della determina di affidamento in mancanza di una preventiva deliberazione consiliare. [[CASESTUDY]] Tar Lombardia, Brescia, Sez. I, 11/08/2025, n. 757 accoglie il ricorso: 26. Il motivo è fondato. 27. A norma dell’art. 42, comma 2, lett. e), del d.lgs. n. 267 del 2000,28. il Consiglio comunale ha competenza, tra gli altri atti fondamentali, in relazione all’ “organizzazione dei pubblici servizi, costituzione di istituzioni e aziende speciali, concessione dei pubblici servizi, partecipazione dell’ente locale a società di capitali, affidamento di attività o servizi mediante convenzione”. Secondo il consolidato orientamento della giur...
MIT: Concessioni - Sintesi del PEF
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 23/06/2025, n. 3568 ha risposto al seguente quesito: L'art. 193 comma 8 prevede che una volta approvata una proposta di finanza di progetto relativa all'affidamento in concessione di lavori o servizi la stessa, unitamente agli elaborati che la compongono, sia posta a base di gara. Tra tali elaborati è inclusa una "sintesi del piano economico finanziario". Si chiede se tale sintesi possa essere rappresentata da un documento composto unicamente da tre prospetti (conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario) ciascuno dei quali riporti un limitato numero di voci (anche risultanti dall'aggregazione di due o più voci) e che, in ogni caso, contenga i valori dei principali indicatori di convenienza economica e sostenibilità finanziaria (ad es. T.I.R. progetto, T.I.R. equity, DSCR...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 23/06/2025, n. 3568 ha risposto al seguente quesito: L'art. 193 comma 8 prevede che una volta approvata una proposta di finanza di progetto relativa all'affidamento in concessione di lavori o servizi la stessa, unitamente agli elaborati che la compongono, sia posta a base di gara. Tra tali elaborati è inclusa una "sintesi del piano economico finanziario". Si chiede se tale sintesi possa essere rappresentata da un documento composto unicamente da tre prospetti (conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario) ciascuno dei quali riporti un limitato numero di voci (anche risultanti dall'aggregazione di due o più voci) e che, in ogni caso, contenga i valori dei principali indicatori di convenienza economica e sostenibilità finanziaria (ad es. T.I.R. progetto, T.I.R. equity, DSCR...
Verifica dell’interesse culturale del bene: il termine di cui all’art. 12, comma...
Verifica dell’interesse culturale del bene: il termine di centoventi giorni (ora novanta) di cui all’art. 12, comma 10, del codice dei beni culturali non ha carattere perentorio. Lo ricorda Consiglio di Stato, Sez. VI, 08/08/2025, n. 6980: 4. L’art. 10, comma 1, del d.lgs. n. 42 del 2004 stabilisce che: “Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico”. [[CASESTUDY]] L’art. 12 dello stesso codice dei beni culturali, ratione temporis vigente, dispone altresì che: “1. Le cose indicate all’articolo 10, comma 1, che siano opera di autore non più vivente e la cui e...
Verifica dell’interesse culturale del bene: il termine di centoventi giorni (ora novanta) di cui all’art. 12, comma 10, del codice dei beni culturali non ha carattere perentorio. Lo ricorda Consiglio di Stato, Sez. VI, 08/08/2025, n. 6980: 4. L’art. 10, comma 1, del d.lgs. n. 42 del 2004 stabilisce che: “Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico”. [[CASESTUDY]] L’art. 12 dello stesso codice dei beni culturali, ratione temporis vigente, dispone altresì che: “1. Le cose indicate all’articolo 10, comma 1, che siano opera di autore non più vivente e la cui e...
Revoca della pre-aggiudicazione e facoltà di non aggiudicare la gara
La facoltà di non aggiudicare la gara (cui è sostanzialmente riconducibile la revoca di una “pre-aggiudicazione” disposta dalla stazione appaltante nel caso in esame), assentita dall’art. 108, comma 10, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 (“Le stazioni appaltanti possono decidere di non procedere all’aggiudicazione se nessuna offerta risulti conveniente o idonea in relazione all’oggetto del contratto. …”), rientra – come affermato dalla giurisprudenza formatasi in vigenza di analoghe norme contenute nei precedenti Codici dei contratti – nei poteri ampiamente discrezionali della stazione appaltante stessa. [[CASESTUDY]] Questo quanto ribadito da Tar Friuli Venezia Giulia, Sez. I,07/08/2025, n. 332: Il ricorso non è fondato. Invero – in disparte la pacifica inammissibilità delle doglianze rivolte dalla ricorrente all’affidamento del servizio che qui viene in rili...
La facoltà di non aggiudicare la gara (cui è sostanzialmente riconducibile la revoca di una “pre-aggiudicazione” disposta dalla stazione appaltante nel caso in esame), assentita dall’art. 108, comma 10, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 (“Le stazioni appaltanti possono decidere di non procedere all’aggiudicazione se nessuna offerta risulti conveniente o idonea in relazione all’oggetto del contratto. …”), rientra – come affermato dalla giurisprudenza formatasi in vigenza di analoghe norme contenute nei precedenti Codici dei contratti – nei poteri ampiamente discrezionali della stazione appaltante stessa. [[CASESTUDY]] Questo quanto ribadito da Tar Friuli Venezia Giulia, Sez. I,07/08/2025, n. 332: Il ricorso non è fondato. Invero – in disparte la pacifica inammissibilità delle doglianze rivolte dalla ricorrente all’affidamento del servizio che qui viene in rili...
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Piano nazionale anticorruzione 2025: fino al 30 settembre la consultazione on line Rafforzare la trasparenza e la programmazione di efficaci misure di prevenzione della corruzione. E’ questo l’obiettivo del Piano nazionale anticorruzione (PNA) 2025 predisposto dall’Anac. Il Piano, in consultazione sul sito dell’Autorità fino al 30 settembre 2025, è stato elaborato come uno strumento di supporto alle amministrazioni pubbliche e agli enti per la migliore attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione. [[CASESTUDY]] La novità: la strategia Novità assoluta è che il PNA 2025 presenta per la prima volta anche un disegno di strategia anticorruzione e per la promozione dell'integrità pubblica per l'Italia articolata in linee strategiche, obiettivi, azioni, tempi, risultati attesi, indicatori...
Piano nazionale anticorruzione 2025: fino al 30 settembre la consultazione on line Rafforzare la trasparenza e la programmazione di efficaci misure di prevenzione della corruzione. E’ questo l’obiettivo del Piano nazionale anticorruzione (PNA) 2025 predisposto dall’Anac. Il Piano, in consultazione sul sito dell’Autorità fino al 30 settembre 2025, è stato elaborato come uno strumento di supporto alle amministrazioni pubbliche e agli enti per la migliore attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione. [[CASESTUDY]] La novità: la strategia Novità assoluta è che il PNA 2025 presenta per la prima volta anche un disegno di strategia anticorruzione e per la promozione dell'integrità pubblica per l'Italia articolata in linee strategiche, obiettivi, azioni, tempi, risultati attesi, indicatori...
MIT: Controlli sul socio di maggioranza
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 23/06/2025, n. 3562 ha risposto al seguente quesito: L'art. 94 comma 3 del D.Lgs. 36/2023 prevede che ai fini di determinare l'esclusione di cui ai commi 1 e 2 tra i soggetti da sottoporre a controllo ci sia il Socio Unico e nel caso in cui il socio unico sia persona giuridica l'esclusione va disposta se la sentenza o il decreto ovvero la misura interdittiva sono stati emessi nei confronti degli amministratori di quest'ultima. Premesso quanto sopra si chiede se, in vigenza del D.Lgs. 36/2023, gli amministratori del socio di maggioranza persona giuridica, indipendentemente dalla quota di partecipazione alla società, fosse anche il 95%, sono sottratti al controllo. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata Dal combinato disposto d...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 23/06/2025, n. 3562 ha risposto al seguente quesito: L'art. 94 comma 3 del D.Lgs. 36/2023 prevede che ai fini di determinare l'esclusione di cui ai commi 1 e 2 tra i soggetti da sottoporre a controllo ci sia il Socio Unico e nel caso in cui il socio unico sia persona giuridica l'esclusione va disposta se la sentenza o il decreto ovvero la misura interdittiva sono stati emessi nei confronti degli amministratori di quest'ultima. Premesso quanto sopra si chiede se, in vigenza del D.Lgs. 36/2023, gli amministratori del socio di maggioranza persona giuridica, indipendentemente dalla quota di partecipazione alla società, fosse anche il 95%, sono sottratti al controllo. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata Dal combinato disposto d...
FOCUS: “Verifica dell’anomalia dell’offerta: giudizio complessivo e potere...
La valutazione dell’anomalia dell’offerta costituisce un momento delicato e decisivo nell’ambito delle procedure di affidamento di contratti pubblici. La giurisprudenza amministrativa, in continuità con un orientamento consolidato, ha recentemente ribadito che tale giudizio non può ridursi a una disamina frammentaria delle singole voci di costo, ma deve necessariamente riguardare l’offerta nella sua interezza, con una valutazione di tipo globale e sintetico. A confermarlo è la sentenza del Consiglio di Stato, Sezione III, n. 5822 del 4 luglio 2025, che si colloca nel solco interpretativo tracciato dalla più recente evoluzione normativa. [[CASESTUDY]] L’offerta va valutata nel suo insieme Secondo il Consiglio di Stato, il procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta non ha per oggetto l’accertamento puntuale di errori o sottostime nelle singole componenti econom...
La valutazione dell’anomalia dell’offerta costituisce un momento delicato e decisivo nell’ambito delle procedure di affidamento di contratti pubblici. La giurisprudenza amministrativa, in continuità con un orientamento consolidato, ha recentemente ribadito che tale giudizio non può ridursi a una disamina frammentaria delle singole voci di costo, ma deve necessariamente riguardare l’offerta nella sua interezza, con una valutazione di tipo globale e sintetico. A confermarlo è la sentenza del Consiglio di Stato, Sezione III, n. 5822 del 4 luglio 2025, che si colloca nel solco interpretativo tracciato dalla più recente evoluzione normativa. [[CASESTUDY]] L’offerta va valutata nel suo insieme Secondo il Consiglio di Stato, il procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta non ha per oggetto l’accertamento puntuale di errori o sottostime nelle singole componenti econom...